Scritture di Confine View RSS

Utilizzare uno sguardo sempre diverso, osservare i confini ridefinendoli con continuità, nei mutamenti intorno a noi.
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Chavez: morte di un popolano potente o di un potente populista? 6 Mar 2013 8:30 AM (12 years ago)



"A mano a mano che mi raccontava la sua vita andavo scoprendo una personalità che non corrispondeva affatto all'immagine di despota che ci avevano trasmesso i media. Era un altro Chavez. Quale dei due era reale?
L'argomento chiave contro di lui durante la campagna elettorale era stato quello del suo recente passato di cospiratore e golpista. Ma la storia del Venezuela ha digerito ben altro. A cominciare da Romolo Betancourt, ricordato - a ragione o senza - come il padre della democrazia venezuelana...
...Alla fine, Chavez si ritrovò a trottare con i capitani Felipe Acosta e Jesus Urdaneta fino a Saman del Guere…e lì ripeterono il giuramento solenne di Simon Bolivar sul Monte Aventino.
"Nel finale, è chiaro, cambiammo qualcosa", mi disse Chavez. Invece di "quando avremo rotto le catene che ci opprimono inflitte dal potere spagnolo", dissero: "Fino a quando non romperemo le catene che ci opprimono e opprimono il popolo per volontà dei potenti".
L'aereo atterrò a Caracas alle 3 del mattino. Dal finestrino vidi la nebbiolina luminosa di quella città indimenticabile in cui ho vissuto tre anni cruciali per il Venezuela, ma anche per la mia vita. Il presidente si congedò col suo abbraccio caraibico e un invito esplicito: "Ci vediamo qui il 2 febbraio".
Mentre si allontanava accompagnato da alcuni di quei militari suoi compagni e amici della prima ora, mi venne l'impressione di aver viaggiato e conversato con due uomini opposti. Uno a cui la sorte aveva offerto l'opportunità di salvare il suo paese. E l'altro, un illusionista, che potrebbe passare alla storia come un despota."

G.Garcia Marquez da Dossier Venezuela

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E le stelle stanno a guardare... 4 Mar 2013 8:16 AM (12 years ago)



Nessuna miniera, nessuna faccia sporca di polvere di carbone, nessuna lampada ad acetilene. Solo vecchi e nuovi parlamentari in attesa di svolgere il proprio compito. Di poco pulito ci sono le mani e la coscienza di molti. E l'aria delle nostre città, Parma compresa. La scena è l'Italia del 21 esimo secolo e non il Northumberland di un secolo fa. E la questione è nota e dibattuta: riusciremo ad avere un nuovo governo? 
Tornano alla mente altre suggestioni letterarie di un secolo fa e il poco lusinghiero giudizio del premio Nobel John Galsworthy sui politici di ogni tempo: 

"Vi è un unica regola per gli uomini politici di tutto il mondo: quando sei al potere, non dire le stesse cose che dici quando sei all'opposizione. Se ti ci provi, ci guadagni soltanto di dover fare quello che gli altri hanno trovato impossibile."

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I grillini e la coscienza di Platone 26 Feb 2013 8:14 AM (12 years ago)





"...Una volta, poi, istituite le leggi, tutto dipenderà da questo fatto: se i vincitori dimostreranno di sottomettersi alle leggi  ancor più dei vinti, allora non ci sarà angolo della città che non sia pieno di felicità e di sicurezza e ogni male verrà evitato. In caso contrario, rinunziate pure a chiamare me o qualcun altro per metterci a cooperare con gente che non sia disposta a seguire le dichiarazioni che stiamo fornendo. 

Questi infatti sono parenti stretti di quei consigli che io e Dione cercammo insieme di tradurre in pratica, per amore di 
Siracusa. Però, si tratta pur sempre di un progetto di ripiego, perché il piano originale, finalizzato all'attuazione del bene comune, era quello che la prima volta noi cercammo di realizzare con lo stesso Dionigi, ma che un destino più potente dell’umana volontà rese vano.


Ed ora tocca a voi cimentarvi in tale impresa, con miglior fortuna, con una sorte più propizia e anche col favore di qualche dio..."

Platone "Lettera VII"

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Cinque stelle e il generale inverno 26 Feb 2013 3:28 AM (12 years ago)




"Generale,queste cinque stelle,queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno dentro al rumore di questo treno,che è mezzo vuoto e mezzo pieno?"

F. De Gregori

Foto concessa in CC da cinemich

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La terza repubblica e il quarto stato 24 Feb 2013 6:10 AM (12 years ago)

Sono trascorsi quasi cinque anni.

Abbiamo visto cavalieri cavalcare "a pelo", prima di essere disarcionati, professori universitari piangere come madonne democristiane, figli di "celoduristi" padani laureati disHonoris causa in Albania, comici trasformati in politici e anche politici diventati loro malgrado comici. Pinocchi e grilli parlanti. Monti, Tremonti e tramonti. La politica delle favole e delle filastrocche.
Ora tocca a noi. 
E scopro che questo tempo sembra passato invano.
E' odioso dovervelo ricordare, ma ve l'avevo detto che il destino sarebbe tornato a passare per quel che resta del quarto stato...

In foto ritratto di Giuseppe Pellizza da Volpedo

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Un poeta alle urne 22 Feb 2013 6:47 AM (12 years ago)


La grande gioia
L’ombra che ho frugato ormai non mi appartiene.
lo ho la gioia duratura dell’albero,
l’eredità dei boschi, il vento del cammino
e un giorno deciso sotto la luce terrestre.
Non scrivo perché altri libri mi imprigionino
né per accaniti apprendisti di giglio,
bensì per semplici abitanti che chiedono
acqua e luna, elementi dell’ordine immutabile,
scuole, pane e vino, chitarre e arnesi.
Scrivo per il popolo per quanto non possa
leggere la mia poesia con i suoi occhi rurali.
Verrà il momento in cui una riga, l’aria
che sconvolse la mia vita, giungerà alle sue orecchie,
e allora il contadino alzerà gli occhi,
il minatore sorriderà rompendo pietre,
l’operaio si pulirà la fronte,
il pescatore vedrà meglio il bagliore
di un pesce che palpitando gli brucerà le mani,
il meccanico, pulito, appena lavato, pieno
del profumo del sapone gua!derà le mie poesie,
e queste gli diranno forse: «E’ stato un compagno».
Questo è sufficiente: questa è la corona che voglio.
Voglio che all’uscita di fabbriche e miniere
stia la mia poesia attaccata alla terra,

all’aria, alla vittoria dell’uomo maltrattato.
Voglio che un giovane trovi nella scorza
che io forgiai con lentezza e con metalli
come una cassa, aprendola, faccia a faccia, la vita,
e affondandovi l’anima tocchi le raffiche che fecero
la mia gioia, nell’altitudine tempestosa.
P.Neruda
In foto: A. Warhol : hammer & sickle

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Valerio Verbano, 33 anni fa 22 Feb 2013 6:00 AM (12 years ago)

Trentatre anni fa, un "cristo" di anni fa, Valerio veniva assassinato. Per la prima volta lo ricordiamo senza la  compagnia di Carla, sua madre, morta lo scorso anno. Stavolta voglio farlo attraverso il bel racconto di Rosella Postorino  pubblicato qualche anno fa su Repubblica (leggilo qui).

dalla sinossi del libro di Marco Capoccetti Boccia 

Accadde a Roma il 22 febbraio del 1980. Tre individui armati e con il volto coperto da passamontagna si presentano al civico 114 di via Monte Bianco, l'appartamento in cui Valerio Verbano, militante di Autonomia Operaia appena diciannovenne, vive insieme ai genitori. Valerio apre la porta di casa sua alle 13 e 40 e viene immediatamente assalito. Ne nasce una colluttazione che ha termine con dei colpi di pistola. Uno raggiunge il giovane Verbano alla schiena perforandogli l'intestino. Valerio muore ma, da quella terribile data, sarebbero passati oltre trent'anni senza che al suo nome potesse essere collegato quello degli assassini. Un mistero terribile che Marco Capoccetti Boccia ricostruisce con dovizia di particolari: Valerio, prima di morire, stava indagando sul mondo dell'estrema destra romana e raccoglieva materiali che avrebbero dimostrato i legami tra l'eversione nera, gli ambienti della Banda della Magliana e gli stessi poteri pubblici, il tutto destinato a comporre un dossier che, evidentemente, costò la vita al comunista romano. Quello stesso incartamento, a suo tempo sequestrato dagli inquirenti, risulta scomparso dagli archivi del Tribunale di Roma. Sono questi gli attori principali presenti sulla scena del delitto: terroristi neri che, insieme a istituzioni incuranti se non complici, fanno della passione e della morte di Valerio Verbano un omicidio di Stato.

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Numero chiuso: l'Italia per principianti 13 Sep 2012 9:09 AM (13 years ago)

Una falsa meritocrazia costruita su numero chiuso e test di accesso, oltre al naturale sbarramento per censo, dovuto all'aumento delle tasse universitarie e alla riduzione dei fondi per il diritto allo studio. Sono i nuovi e i vecchi ostacoli a quella mobilità sociale sempre più difficile nel paese più vecchio e privo di prospettive di cambiamento.Non chiamatela più Università
Le parole sono importanti.

"Non fate studiare architettura ai vostri figli. Non ne vale la pena. Se lo fate per il successo, per il denaro, per la fama, insisto, è un consiglio spassionato: lasciate perdere.
...
Vi ritrovereste con figli frustrati, incapaci di relazionarsi col mondo del lavoro: troppo tecnici per gli artisti, troppo artisti per i tecnici, né carne né pesce insomma. Se lo fate per il prestigio, meno che meno. Non esiste categoria più bistrattata, sfottuta, derisa: dai padroni di casa, dagli imprenditori edili, dai muratori, dagli ingegneri, dai geometri. Un incubo.
Lo volete così vostro figlio? Perché fargli questa cattiveria?
...
Tanto ve lo dico subito, il lavoro (di architetto intendo)non lo trova. A meno che non abbiate l'infinita pazienza di vederlo leccare i piedi nello studio di qualche affermato professionista per anni. Per dodici-sedici ore al giorno: a tirare linee, a disegnare sempre e solo scale di sicurezza e pozzetti d'ispezione, e tutto gratis o per un rimborso spese ridicolo, giusto il costo dei panini e della tessera mensile del tram. Tutto questo per poter mettere sul curriculum, dopo essere stato spremuto come un limone per anni e buttato fuori come di routine dallo studio(mai affezionarsi troppo ai propri sottoposti), di aver lavorato per lo stimato professionista. Che non serve a nulla. perchè se si va a fare un colloquio con un altro stimato, stimatissimo professionista, si ritorna nel girone infernale dei pozzetti d'ispezione e dei rimborsi spese ridicoli.
...
Ma l'architettura non era il gioco sapiente dei volumi sotto la luce del sole?
Non era una totalità inscindibile? E tu allora citi il sociologo urbano, il filosofo, il poeta, e tutti ti guardano scuotendo la testa (questi architetti! Bah!): c'è da finire quella pratica, ci vai tu a fare la fila al catasto?"

da Metropoli per principianti di Gianni Biondillo 

Foto In CC da Mait Jüriado


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Proiettili al platino: mandanti europei 21 Aug 2012 9:12 AM (13 years ago)




Marikana , Repubblica Sudafricana  Agosto 2012

36 minatori uccisi dalla Polizia durante lo sciopero per rivendicare miglioramenti salariali.

Sul proprio sito la società mineraria Lonmin  parla della costruzione di corretti rapporti di lavoro e della violenza degli scioperanti. Nella galleria d'immagini in homepage anche molti volti di lavoratori sorridenti.

No comment. Solo una informazione dal sito http://it.transnationale.orgGli azionisti Lonmin sono:

Aegon NVPaesi Bassi3,4
Deutsche Bank AGGermania4,7
FMR Corp. (Fidelity Investments)Stati Uniti4,3
JP Morgan & Co.Stati Uniti3,8
Legal & General GroupInghilterra3,3
Merrill Lynch & Co.Stati Uniti5,9
Newton Fund Managers Ltd.Jersey6,1
Prudential plc.Inghilterra8
Scottish Widows Investment Management Ltd.Scozia5,5
Xstrata AGSvizzera29,4dati Les Echos
Zurich Financial Services

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L'ultima estate romana di Renato 5 Aug 2012 7:15 AM (13 years ago)

E' morto d'estate. 
In quella stagione che aveva sottratto a un élite per donarla alla cittadinanza tutta. 
L'Estate Romana, creatura del Renato Nicolini uomo colto, prima che assessore, fu la svolta. Il tentativo riuscito di riappropriarsi della città, di renderla contenuto e non semplice seppur splendido contenitore. 
La possibilità di conoscere linguaggi e modalità espressive spesso confinati. Espressione di fiducia nella importanza dell'effimero nella vita quotidiana delle persone. Esempio internazionale da seguire e concreta manifestazione di comunismo intellettuale. 
Arrivederci Renato...



Ma c’era sopratutto la sensazione che, quello che Renato chiamava con questa espressione così convincente il «meraviglioso urbano», fosse proprio una realtà. Una realtà forte, un’incredibile ricchezza…

Jack Lang, già Ministro della cultura francese

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Londra 2012 e il bambino nascosto 1 Aug 2012 12:56 PM (13 years ago)

XXX Olimpiade. Le immagini dei Giochi per eccellenza scorrono con continuità sugli schermi. Un flusso rutilante di gesti atletici, di tecniche al limite della profana comprensione, di centesimi di secondo, di Buckingham Palace e del Big Ben, di record ,  bandiere, inni...
Ora lo so cosa mi tiene lì a guardarle. Non è l'ammirazione per atleti sulla cui integrità ed onestà non metterei più da tempo la mano sul fuoco. Non la sempre più presunta imparzialità dei giudici di gara. E nemmeno lo sciovinismo dei nazionalisti della domenica, tutti trombette e parrucche.
E' solo colpa di un "mostriciattolo" imberbe, il bambino che è in me.

"Per tante cose sarò sempre come un bambino, ma uno di quei bambini che fin dall'inizio portano dentro di sé l'adulto, in maniera che quando il mostriciattolo diventa adulto davvero succede che a sua volta questo porta dentro di sé il bambino, e nel mezzo del cammin si verifica una coesistenza raramente pacifica fra almeno due aperture sul mondo."

J.Cortàzar da "Del sentimento di non esserci del tutto"


Foto in CC di Vinoth Chandar



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Taranto: il sindacato cieco 31 Jul 2012 12:45 PM (13 years ago)

Se vi chiedessero di barattare la vita dei vostri figli, e magari della progenie tutta, con un piatto caldo, un tetto sicuro e l'auto con cui recarvi il fine settimana a fare la spesa nella cattedrale del nostro tempo, accettereste?
E' proprio questa la proposta indecente che i sindacati dei lavoratori dell'ILVA di Taranto stanno facendo agli operai. Dunque, torniamo a noi, accettereste o vi ribellereste alla condanna a una bomba a orologeria posta sotto la vostra seggiola? Provereste a cercare altre soluzioni, altre prospettive? O vi dedichereste ad una miope difesa del veleno nelle verdure del vostro orto, nell'erba su cui giocano i vostri bambini, nel mare che restituisce fauna ormai irrimediabilmente malata?
Eppure una soluzione ci sarebbe. Chiudere l'ILVA e smantellarla, pezzo per pezzo, piastra per piastra, tubo per tubo...
E con essa chiudere la falsa prospettiva che lo sviluppo passi inesorabilmente per l'avvelenamento, il saccheggio e la distruzione del territorio. E poi investire in un piano di risanamento, a cui condannare almeno economicamente l'Impresa,   che ha distribuito nei decenni dividendi milionari ai propri azionisti sulla pelle di operai e cittadini.
Risanare e ricreare le condizioni per un vero sviluppo fatto di attenzione al territorio, alla sua ricchezza naturale e culturale, alla salute delle persone. Perdere apparentemente tutto per tornare a guardare il futuro con nuova e illimitata speranza.


Ho una grande barba, le spalle curve, i vestiti marroni. Non porto occhiali né ho un con me un bastone. Niente trucchi da quattro soldi. Ma capisco che la televisione accesa è in bianco e nero o a colori. E anche se sul divano c'è una ragazza con la vestaglia aperta e le gambe nude.
Sono rimasto vedovo da poco e nella vita ne ho fatte di cose. Ma abito un mondo pieno di suppellettili e di elettrodomestici che non posso vedere, e unghie smaltate, mobili usati nei giardini, secchielli pieni di ghiaccio, telefonate sbagliate e gente che se la passa male.
L'unica cosa che posso chiederti è di descrivermi una cattedrale con parole esatte, "come se ne andasse della tua vita". E di sederti con me per terra, sul tappeto,a disegnarla insieme, questa cattedrale, sopra una busta di carta del supermercato, con una penna a sfera.
A pensarci bene, non siete voi che mi insegnate a guardare. State solo imparando ad essere ciechi.


da "Cattedrale" di R. Carver

Foto di Gin Fizz concessa in CC

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La stupenda purezza dei sentimenti 16 May 2012 12:13 PM (13 years ago)


Solo 22 anni fa, l'omosessualità era ancora per l'OMS Organizzazione Mondiale della Sanità una malattia mentale.
Ma ancora oggi, secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali dell’Ue, l’Italia è il paese con il maggior tasso di omofobia sociale, politica e istituzionale.
Dire No all'omofobia, significa dare finalmente attuazione all'art.3 della Costituzione che tra l'altro bandisce distinzioni sulla base di condizioni personali e sociali.




"In realtà, io, sono il ragazzo, loro
gli adulti. Io, che per l’eccesso della mia presenza,
non ho mai varcato il confine tra l’amore
per la vita e la vita…
Io, cupo d’amore, e, intorno, il coro
dei lieti, cui la realtà è amica.
Sono migliaia. Non posso amarne uno.
Ognuno ha la sua nuova, la sua antica
bellezza, ch’è di tutti: bruno
o biondo, lieve o pesante, è il mondo
che io amo in lui – ed accomuno,
in lui – visione d’amore infecondo
e purissimo – le generazioni,
il corpo, il sesso. Affondo
ogni volta – nelle dolci espansioni,
nei fiati di ginepro – nella storia,
che è sempre viva, in ogni
giorno, ogni millennio. Il mio amore
è solo per la donna: infante e madre.
Solo per essa, impegno tutto il cuore.
Per loro, i miei coetanei, i figli, in squadre
meravigliose sparsi per pianure
e colli, per vicoli e piazzali, arde
in me solo la carne. Eppure, a volte,
mi sembra che nulla abbia la stupenda
purezza di questo sentimento. Meglio la morte
che rinunciarvi! Io devo difendere
questa enormità di disperata tenerezza
che, pari al mondo, ho avuto nascendo.
Forse nessuno è vissuto a tanta altezza
di desiderio – ansia funeraria
che mi riempie come il mare la sua brezza."

Da "la Realtà" di P.P. Pasolini




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CasaPound e gli sciuscià 18 Apr 2012 8:40 AM (13 years ago)

Umbria, Elezioni Amministrative 2012

Pacchi di pasta gratis per ottenere voti.


CasaPound, l'organizzazione di ispirazione neofascista, con rappresentanti di rilievo regionale candidati nelle liste a sostegno del candidato sindaco del centrodestra  a Todi,  come Achille Lauro, il populista, fascista e monarchico sindaco nella Napoli dell'immediato dopoguerra.
Dunque l'Italia del 2012 considerata come la disastrata Napoli degli sciuscià di sessant'anni fa?


Sembra proprio di si.
In fondo perché meravigliarsi?


Oggi come nel 1952, si trova sempre qualcuno che per sbarcare il lunario cerca di dare una sporcatina di nero allo stivale.






Foto in CC di Zverina

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All'ombra de' cipressi e dentro l'urne... 9 Apr 2012 11:06 AM (13 years ago)

Chissà se Martin Azua, giovane designer spagnolo, nell'ideare l'urna biologica nella quale deporre le ceneri del caro estinto, abbia tratto ispirazione dai Sepolcri di Ugo Foscolo.
Eppure questa idea, semplice e rivoluzionaria al tempo stesso, tanto potrebbe mutare l'idea della morte nel nostro immaginario, rendendola semplicemente e quasi miracolosamente un nuovo inizio, anche in assenza di convinzioni religiose.
E in questa giornata solitamente dedicata a gite bucoliche e ad altri passatempi all'aria aperta della giovane primavera, mi piace segnalare questa idea che
"sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata amica
le ceneri di molli ombre consoli".


E voi quale albero vorreste diventare?

Foto in CC di Stuck in Customs

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La Resurrezione raccontata ad un bambino 7 Apr 2012 10:00 PM (13 years ago)

Be', arriva quel Natale di guerra e scegliamo un bel galletto e lo portiamo ai padroni e quelli invece di tirargli il collo lo regalano al figlio piccolo. B. si chiamava 'sto figlio. E questo B. si innamora della bestiola. Se la porta al guinzaglio, non l'abbandona manco per andare la domenica in chiesa. "Però la notte la deve lasciare in cortile, non gli permettiamo di portarcela dentro casa, - ci raccontavano i genitori, - noi non gli tiriamo il collo, ma prima o poi morirà di vecchiaia e B. farà una tragedia". E quel giorno è arrivato. Una sera il nostro cane, perché noi c'avevamo un cane, è entrato dentro casa col gallo fra i denti. Il gallo morto e tutto sporco di terra. "Il cane gli ha ammazzato il gallo e c'è stata pure la colluttazione" dice mio padre. Così senza starci a pensare sfila quel ciuffo di penne dalla bocca della bestia, lo va a seppellire in giardino, corre nel gallinaro e prende un altro galletto. Senza farsi vedere glielo mette nel cortile del padrone. Il giorno appresso sentiamo cantare il gallo. Siamo contenti perché ci pare di aver fatto un lavoro pulito. Che non se ne accorgeranno dello scambio. Ma B. corre in cortile. Corre la madre che urla e sviene. poi esce il padre, si abbracciano e corrono in chiesa.
Io  faccio finta che non so niente e appena tornano a casa chiedo a B.:"che è successo?"
Mi dice "te lo ricordi il galletto?" 
Dico "sì".
Dice "quello che mi regalaste voi!" 
Dico "sì, sì. Embè?"
Dice che "ieri mia madre si è stufata di vedere 'sto gallo che cacava in cortile, gli ha tirato il collo e l'ha seppellito in giardino".
Dico "no!"
Dice " e stamattina l'abbiamo ritrovato vivo che girava tutto pimpante. Mia madre è svenuta. Io sono un bambino scettico, ma adesso ho visto il miracolo. Il galletto è risorto. E' uscito come Cristo dal sepolcro ed è tornato a zompettare in giardino".




Da  "Lotta di classe" di Ascanio Celestini
Foto R.Celani Vienna 2011

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Addio al disincanto stupefatto di Wislawa Szymborska 3 Feb 2012 8:07 AM (13 years ago)

Fino a pochi anni fa molti di noi non la conoscevano nemmeno.
Il sorriso di quell'anziana signora polacca entrò, grazie alla TV, nelle nostre case solo nel 1996, insieme alla notizia del premio Nobel appena assegnatole.
Scoprimmo allora un piccolo universo fatto di profondità volutamente occultata nella quotidiana semplicità.
Non amava i versi altisonanti bensì l'uso del paradosso e la ricercata ma arguta ironia.
Accolse l'assegnazione del Nobel dicendo di voler "tornare nell'ombra da cui era venuta". Ora potrà farlo.  
Custodiremo noi le sue opere come semplici ma non meno splendide luci.


Discorso all'ufficio oggetti smarriti


Ho perso qualche dea per via dal sud al Nord,
e anche molti dei per via dall'Est all'Ovest.
Mi si è spenta per sempre qualche stella, svanita.
Mi è sprofondata nel mare un'isola, e un'altra.
Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli, chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.
Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza. 
Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe, me ne uscivo di senno più e più volte. 
Da tempo ho chiuso su tutto ciò il mio terzo occhio,
ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.
Perduto, smarrito, ai quattro venti se n'è volato.
Mi stupisco io stessa del poco di me che è restato:
una persona singola per ora di genere umano,
che ha perso solo ieri l'ombrello sul treno.

W. Szymborska

Foto concessa in CC da Dev Null

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La pesante valigia di Irene 27 Jan 2012 3:30 AM (13 years ago)




* "Di vostra madre, oltre al ricordo, è rimasta una valigia che avete custodito gelosamente negli anni. È l’ormai famosa valigia con il manoscritto di Suite française, l’opera che avrebbe dovuto comportare cinque parti, due sole delle quali erano state compiute al momento dell’arresto.
Quella valigia in effetti è diventata un oggetto di culto. Tanto che  all’esposizione del Museum of Jewish Heritage di New York è stata messa in bella mostra. La cosa mi ha fatto sorridere. L’ho ereditata al momento dell’arresto di mio padre. Era molto pesante. Dopo avermela affidata mio padre mi disse che non avrei dovuto separarmene mai. ...
Da quel momento abbiamo iniziato a passare da un nascondiglio all'altro per sopravvivere. La tutrice era francese e cattolica, un lasciapassare per quei tempi. Durante la fuga dovevamo camuffarci per evitare che ci riconoscessero. Come prima cosa abbiamo dovuto bruciare la stella gialla. La tutrice mi esortava a nascondere il naso. Pare fosse molto caratteristico, un naso ebraico. (Ride, ndr). Ho aspettato che mia madre tornasse...Per anni e anni mia sorella e io abbiamo sperato e sognato il suo ritorno. A Parigi cominciavano ad arrivare i primi convogli con i deportati provenienti dai Paesi dell’Est, dalla Polonia. Come molte altre persone siamo andate alla stazione con la speranza di rivedere i nostri cari. Quando abbiamo visto queste persone scendere dai vagoni, così magre, disperate e con i pigiami rigati, è stato terribile. Abbiamo capito che non valeva più la pena aspettare sui binari.Non sapevo che nella valigia ci fosse dentro un romanzo. Iniziai a leggere e mi sembravano dei semplici ricordi, dei richiami affettivi, conoscevo le persone, i paesaggi, le situazioni. Non ho pensato agli aspetti letterari per molto tempo. Un bel giorno ho aperto il quaderno e ho cominciato a trascrivere il testo. È stato faticoso. I caratteri erano minuti, non sempre facili da decifrare, ma io volevo salvare ogni singola lettera, ogni virgola, erano le ultime parole di  mia madre. È stato doloroso, ho rivissuto ogni cosa. Ma sono contenta di averlo fatto.

A questo punto della vita mi sento serena. La valigia che ho dovuto portare ha pesato molto sulle mie spalle. Ora è un po’ più leggera, perché una parte di questo peso ve l’ho consegnato,  ho voluto donarlo a voi tutti. Per me, il tempo che mi resta sarà più leggero. E forse la coscienza universale si sentirà un po’ più pesante. Forse."



dall'intervista di Marina Gersony a Denise Epstein figlia di Irene Nemirovsky

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La voluta finale 22 Jan 2012 7:58 AM (13 years ago)



L'incontenibile ironia di Carlo Fruttero e la cognizione della fatica di vivere di Vincenzo Consolo erano distanti, almeno quanto il Piemonte dalla Sicilia. 

Eppure ci mancheranno allo stesso modo ora che entrambi sono giunti alla voluta finale della loro esistenza terrena...

"Catalogare molluschi terrestri e fluviatili su scrittoi gentilizi che sembravano il tavolo d'un santo o d'un alchimista mi portò a concepire un'originale idea del mondo: che tutto abbia forma di chiocciola o lumaca e sia una spirale di ingiustizie e di soprusi, alla cui finale voluta è incisa la parola libertà"

da "Il sorriso dell'ignoto marinaio" V. Consolo 1976

foto concessa in CC da Andrea Marutti 

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Un popolo di... 18 Jan 2012 1:09 PM (13 years ago)



Un popolo di poeti, santi e navigatori?
Per un breve attimo sei tentato di cedere all'illusione nazionalistica. 
Poi ti risvegli e ascolti:  la piaggeria in versi di Sandro Bondi, la notizia dell'imminente anniversario della beatificazione dell'ultimo Papa Re e il racconto dell'epica della marineria ai tempi del Comandante Schettino e della sua ciurma.
E non ti sorprendi affatto quando rimane solo un pudico silenzio a far compagnia ai tuoi pensieri.  


La foto è di LaFranzine

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E' arrivata la Befana 6 Jan 2012 8:42 AM (13 years ago)

E' arrivata puntuale come sempre l'Italica Befana.


Con molte rughe in più, ma ancora non in età da pensione secondo il Ministro Fornero, la vecchietta si è attardata a distribuire i pochi doni acquistati grazie al lavoro nero svolto nelle settimane precedenti per Babbo Natale.
È poi volata via sulla scopa, mezzo obsoleto ma pur sempre utile, per difendersi dalle nuove accise sulla benzina e dagli aumenti dei pedaggi...
Governanti, finanzieri ed evasori fiscali sono pregati, al loro ritorno da Cortina, di ritirare il carbone a loro destinato. 


Foto concessa in CC da Slesia

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Crisi: il lupo è nella stalla 1 Nov 2011 9:19 AM (14 years ago)

"Le banche giocano su molti tavoli, ma attenzione al paragone con un premio di assicurazione. Faccio un esempio: lei fa un’assicurazione sul rischio incendio di casa sua e paga un premio. Si tratta di casa sua.
 Con i Credit Default Swaps funziona così: lei può comprare un’assicurazione sull’incendio della casa del suo vicino. Paga 500 euro l’anno ma quella casa ne vale per esempio 400.000. A questo punto lei ha tutto l’interesse che la casa del suo vicino prenda fuoco per incassare 400.000 euro. Succede la stessa cosa con i banchieri o altri investitori istituzionali. Comprano CDS sul rischio fallimento Italia senza possedere i titoli italiani. E’ chiaro che hanno tutto l’interesse che l’Italia sia in difficoltà per fare buoni profitti..."


Eric Toussaint parla chiaro, non si nasconde dietro le terminologie tecniche tipiche degli economisti. E contribuisce a lanciare un allarme che in molti iniziano a raccogliere, minando la facciata dietro cui si nascondono banche d'affari, istituzioni internazionali pseudoindipendenti e governanti corrotti.


Alcuni canali d'informazione indipendente da tempo cercano di portare alla ribalta dell'opinione pubblica la verità sulla crisi di cui tutti parlano.
Ora finalmente anche in TV la puntata di Report Rai 3 del 30 ottobre 2011 ha squarciato il velo nero dietro il quale si nascondono le  motivazioni di manovre "lacrime e sangue",  la loro fondata inutilità e perfino la loro funzionalità all'aggravio della situazione dei paesi che le applicano.


Se il  Fondo Monetario Internazionale è il lupo nella nostra stalla, sta a noi non fare la fine delle pecore inermi.


Foto concessa in CC da Ono-Send@i 

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Silenzi, guru e bavagli. 8 Oct 2011 7:43 AM (14 years ago)

Di fronte al tutto già detto, già scritto e già visto di questi tempi, avevo scelto la via del silenzio.
Osservavo la realtà, reagivo interiormente e replicavo mentalmente, ma non trovavo lo stimolo per colmare di parole questo spazio bianco. Risultato: un solo post in tre mesi.
Poi due avvenimenti mi hanno permesso di superare l'impasse:
l'ennesimo tentativo di introdurre un bavaglio per l'informazione italiana da un lato e  la morte di uno scaltro imprenditore come Steve Jobs dall'altro.
Si, non considero Jobs né un guru né un genio, e neppure un filosofo della nostra era, come qualcuno l'ha enfaticamente definito. Né tanto meno un benefattore dell'umanità.
Condivido quindi in pieno il giudizio dato su di lui  da Richard Stallman sul proprio sito.


Eppure non vorrei commettere stavolta l'errore di "gettare anche il bambino con l'acqua sporca".


Non possiamo negare che la vendita delle "creature" di Jobs, oltre che rimpinguare la Apple di miliardari guadagni, abbia fornito spesso ai suoi utilizzatori finali possibilità maggiori di conoscenza, di scambio d'informazioni,  e quindi d'intervento sulla realtà sociale. Probabilmente gran parte degli indignati di New York come di quelli di Madrid  o dei rivoltosi di Londra ha in tasca un oggetto con la piccola mela, e questo permette loro una organizzazione e pubblicizzazione di movimenti ed eventi  inimmaginabile senza.


E dunque la vera sfida che rimane a chi ha la fortuna di vivere nel primo mondo è proprio quella di piegare lo strumento, intrinsecamente nè buono nè cattivo, ad un progetto di reale democrazia partecipativa, che per poter essere tale non potrà non essere planetaria.
Affinare le armi della conoscenza come è avvenuto con quelle di distruzione di massa.
La necessità di un futuro lo impone.

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12 Settembre, 365 volte all'anno 12 Sep 2011 3:25 AM (14 years ago)

L'orgia mediatica delle commemorazioni è finalmente terminata. Ci sono state proposte immagini in tutte le salse: documentario, fiction, videoclip musicale.
L'arida contabilità delle cifre relative all'11 Settembre 2001 ci parla di circa tremila vittime accertate...
Da quella data ad oggi solo per fame sono morte oltre 90 milioni di persone.




Pensare che le morti non abbiano tutte lo stesso valore è allora solo un cinico esercizio di demagogia?


immagine by luka

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Appello dai mari del sud... 5 Jul 2011 6:17 AM (14 years ago)

Interrompo virtualmente le meritate vacanze per aderire con il mio blog all'appello di Avaaz contro la delibera AGCOM con la quale si rischia di mettere il bavaglio alla rete.





Non permettiamo che questo avvenga. A presto...

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