Si avvicina la data di avvio del nuovo cartellone musicale del Teatro Nuovo Giovanni da Udine: la Stagione firmata dal direttore artistico Paolo Cascio prenderà infatti il via ufficialmente sabato 25 ottobre con l’esecuzione dello splendido oratorio Athalia, seconda tappa del Progetto Handel avviato nel dicembre 2024 con il Messiah. Una partitura di grande prestigio e dall’orchestrazione lussuosa, affidata per l’occasione alla sapiente maestria dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir e di Ton Koopman, direttore e clavicembalista olandese che ha segnato la storia dell’interpretazione della musica antica nel corso del Novecento.
Composto da Handel nel 1733, l’oratorio Athalia sorprende per i suoi cori, per la varietà delle arie e per il forte taglio drammatico che accompagna le vicende della protagonista, la regina di Giuda, tra sogni premonitori, profezie e congiure.
Il nuovo cartellone offrirà al pubblico un viaggio nella storia della Musica, dal Barocco al Novecento, assieme ai migliori interpreti e alle compagini di punta del panorama contemporaneo.
Quindici in totale gli appuntamenti proposti, tre dei quali saranno occasione per il debutto al Giovanni da Udine di leggendari pianisti: Sir András Schiff, interprete raffinato nonché direttore di impareggiabile eleganza, il mito vivente degli 88 tasti Ivo Pogorelich e Pierre-Laurent Aimard, che per noi eseguirà in esclusiva nazionale un programma che intreccia Bach, Schubert e brani di György Kurtág, di cui fu collaboratore, nel 100° anniversario della nascita. E poi, ancora, nomi come Sir John Eliot Gardiner, la pianista russa Lilya Zilberstein e Daniele Gatti, protagonista con la leggendaria Orchestra Mozart di un progetto in residenza. A chiudere il cartellone sarà, il 28 maggio, la Prague Philharmonia diretta da Jiri Habart, con la festosa Sinfonia n. 7 di Beethoven. Non mancheranno inoltre due eccellenze musicali del Friuli Venezia Giulia, la FVG Orchestra diretta da Paolo Paroni e l’Orchestra Giovanile dei Filarmonici Friulani.
Nella Stagione 2025/26 prenderà inoltre il via Nota Bene. Lezioni di Musica e Storia, nuovo format che unisce concerto e ascolto guidato per scoprire fatti, aneddoti, fonti, riflessioni e interpretazioni dei grandi capolavori della Classica. E poiché la musica appartiene proprio a tutti, a prescindere dall’età, non mancheranno proposte rivolte anche ai “piccolissimi”, come Musica 0-3. Per informazioni ulteriori, vi rimandiamo al sito del teatro. Foto Amsterdam Baroque Orchestra & Choir ©FoppeSchut
Dal 24 al 26 ottobre 2025, al Teatro di San Carlo, va in scena Picture a day like this: opera in un atto di George Benjamin su testo di Martin Crimp. Performed by arrangement with Faber Music, London. L’altra replica è prevista per il 25 ottobre 2025.
Alla guida dell’Orchestra del Teatro di San Carlo, Corinna Niemeyer. Regia, scene, drammaturgia e luci sono a firma di Daniel Jeanneteau e Marie-Christine Soma, con costumi di Marie La Rocca e video di Hicham Berrada.
Il cast è costituito da: Xenia Puskarz Thomas (Woman), Anna Prohaska (Zabelle), Marion Tassou (Lover 1 / Composer), Cameron Shahbazi (Lover 2 / Composer’s Assistant), John Brancy (Artisan / Collector), Lisa Grandmottet, Eulalie Rambaud, Matthieu Baquey (Attrici e Attore). Co-commissioned and co-produced by the Festival d’Aix-en-Provence, Royal Opera House – Covent Garden, Opéra national du Rhin, Opéra Comique, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Oper Köln and Teatro di San Carlo. Qui per ulteriori informazioni. Foto Festival d’Aix-en-Provence 2023 © Jean Louis Fernandez
Parma, Teatro Regio, Festival Verdi 2025
Filarmonica Arturo Toscanini
Coro del Teatro Regio di Parma
Direttore Robert Treviño
Maestro del Coro Martino Faggiani
Soprano Marta Torbidoni
Mezzosoprano Valentina Pernòzzoli
Tenore Piero Pretti
Basso Michele Pertusi
Giuseppe Verdi: “Messa da Requiem ” per Coro, soli e Orchestra
Parma, 18 ottobre 2025
Oramai tradizionale l’appuntamento del Festival Verdi con la Messa da Requiem. Protagonista assoluta la Filarmonica Toscanini, orchestra veramente di prima grandezza. La compongono professori che, a differenza dei colleghi di altre ed anche più blasonate compagini, attendono al loro mestiere con encomiabile disciplina: sicché non li si vede mai sghignazzare fra compagni di sezione, ma sempre in attento ascolto. Fatto che potrebbe considerarsi scontato, ma chi frequenti le sale da concerto sa quanto disgraziatamente non lo sia. Non è solo un dato comportamentale, perché la differenza poi si sente. Soprattutto nei fortissimi in cui restano udibili distintamente tutti i piani sonori (e qui il pensiero va principalmente agli interventi dei legni, spesso schiacciati fra resto dell’orchestra e coro). Certo, merito è anche del direttore, ma l’ascolto reciproco è qualcosa che sta all’orchestra. Una prova di altissima professionalità, dunque, della quale val qui citare due esempi soli per non tediare il lettore: il tuba mirum che s’è ascoltato, un prodigio di intonazione, e i tremoli, fittissimi e sulla punta dell’archetto, che stendevano un sontuoso, etereo tappeto all’hostias. Robert Treviño, molto apprezzato dall’orchestra che si rifiutava di alzarsi per applaudirlo, è un direttore dotato di una visione estremamente netta e di un metodo solidissimo per realizzarla: insomma, un ottimo direttore. La lucidità con cui guarda alla partitura lascia forse poco spazio ad abbandoni lirici o estasi mistiche: espedienti che talvolta posso anche sedurre, ma qui non facevano sentire la loro mancanza. Quel che talvolta può soffrire la spigolosa meticolosità del cesello infinitesimale è piuttosto l’ampio respiro del disegno complessivo, qualcosa che ha più a che vedere con il fraseggio che con il legato. Quella cara e gratificante sensazione che una pausa racchiuda tutto il divenire, ecco, non si è provata. Ma se siamo al sofisma, vuol dire che stiamo parlando di un direttore veramente valido. Difatti a quarantun anni ha già inciso un notevole ciclo beethoveniano con la sua Malmö Symphony Orchestra, e in Italia ha già diretto la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Nazionale della Rai, di cui è direttore ospite principale. Al suono lucido e nitido della Toscanini risponde da par suo un Coro del Regio, diretto da Martino Faggiani, in forma smagliante, musicalmente impeccabile, capace di sfumature espressive sempre opportune e mai edonistiche. Michele Pertusi è un fraseggiatore di innata eleganza che incanta con quel timbro che si falda in morbidezze pastosissime. E se talvolta di tale voce ne traspare qualche margine liso, non vien meno la certezza d’essere in presenza di un vero artista. Il suo mors stupebit è oltre il limite del parlato, e il suo salva me struggente. Piero Pretti compie il suo dovere con il mezzo luminoso e squillante che gli conosciamo, senza distinguersi per liberalità nell’espressione. Valentina Pernòzzoli sfodera una voce larga e piena, voluminosa da far impressione, dalle solide e timbratissime fondamenta nel grave, che ascende poi proiettandosi all’acuto in una luce più soffusa, rivestendosi di uno smalto delizioso e decisamente femminile. Marta Torbidoni, soprano dal timbro fascinoso e dalla dotazione tecnica più completa, ha offerto un’ottima prova, sebbene forse non la migliore di sé. Si segnala l’incipienza di un vibrato talvolta prevaricatore, ma soprattutto è parsa impensierita da taluni passaggi, come ad esempio il balzo dell’ultimo requiem: riuscito, ma in tutta franchezza non con quell’effetto che da lei ci si poteva aspettare. Ad ogni modo, come s’e scritto e si ripete, un’ottima prova, salutata, peraltro, assai festosamente dal pubblico internazionale e parmigiano che si riunisce per la data unica del «Rèccuiemm».
Si apre con Nabucco di Giuseppe Verdi la stagione lirica al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena. L’opera andrà in scena venerdì 24 ottobre 2025 alle 20, sabato 25 alle 18 (fuori abbonamento) e domenica 26 alle 15.30 in un nuovo spettacolo curato dal Teatro e presentato in coproduzione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, dove sarà in scena la settimana successiva. L’allestimento, firmato dal regista Federico Grazzini, è stato realizzato in collaborazione con OperaLombardia e il Teatro del Giglio di Lucca. Massimo Zanetti, direttore di fama internazionale con successi operistici che vanno dal festival di Salisburgo al Teatro alla Scala, sarà alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana, del Coro Lirico di Modena – preparato da Giovanni Farina – e di un prestigioso cast. In scena si vedranno, nei ruoli principali, il Nabucco di Fabian Veloz (24, 26/10) e Alexey Zelenkov (25/10), Ismaele di Matteo Desole, Zaccaria di Riccardo Zanellato (24, 26/10) e Ramaz Chikviladze (25/10), e la Abigaille di Marta Torbidoni (24, 26/10) e Svetlana Kasian (25/10).
L’opera sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube di OperaStreaming nella recita di domenica 26. Qui per ulteriori informazioni.